Mostre in corso

Mario De Leo – Il recupero e il riciclo degli scarti dell’industria elettronica
Antologica a cura di Vittorio Erlindo
8 Dicembre 2024 – 12 Gennaio 2025
Suzzara, P.za G. Garibaldi 5 (sede Pro Loco)

Orari:
Martedì dalle 10.30 alle 12.30
Sabato e Domenica dalle dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00

Realizzato con la collaborazione del Comune di Suzzara (MN)
In collaborazione con Museo Galleria Premio Suzzara – Pro Loco Suzzara


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Biennale Light Art 2024
21 SETTEMBRE – 15 DICEMBRE
INAUGURAZIONE SABATO 21 SETTEMBRE
ORE 17:00

Casa del Mantegna
Via Giovanni Acerbi nr. 47, Mantova

La scienza della luce e la dottrina del buio

BIENNALE LIGHT ART MANTOVA
A cura di Vittorio Erlindo

 

Artisti
Avalle Filippo
Barrese Antonio
Bavier
Bellafante Fabrizio
Coltro Davide Maria
Cooper Waltraut
Cuneaz Giuliana
De Leo Mario
Evangelisti Nicola
Ferro Emilio
Festa Elia
Maes Fardy
Masiglia Vincenzo
Pirelli Pietro
Radislava
Vita Marilena
Casa del Mantegna 
Via Giovanni Acerbi nr. 47, Mantova

 

 

Orari di Apertura 
Dal 21 Settembre al 20 Ottobre
Sabato e domenica
Ore: 10-13 / 16-19 / 21-23
Dal 26 Ottobre al 15 Dicembre
Sabato e domenica
Ore: 10-13 / 16-19

 

Contatti
Facebook: biennalelightart
Instagram: biennale_light_art_mantova

 


 

 


CONFERENZA DEL LUNEDI’ PRESSO L’ASSOCIAZIONE PAOLO BORSA (Via E. Borsa, 45, Monza)

Lunedì 6 marzo 2017 si è tenuta la prima conferenza –incontro‐con‐artista presso la nuova sede dell’Associazione Paolo Borsa.
L’artista invitato, Mario De Leo, vive a Monza, lo Studio “ Perlarte” a Lissone.
De Leo ha presentato se stesso in modo conciso ma molto significativo, con sfumature vagamente autoironiche, definendosi un “Pugliese del Nord” (zona di Bari, rispetto alla zona di Lecce). Nativo di Ruvo di Puglia (1944), ha avuto una preparazione un poco travagliata (3 anni come disegnatore di cartoni animati, tre anni come disegnatore pubblicitario ) e uno spirito ribelle, tanto che si onora d’essere autodidatta.
Ancora giovane si è trasferito in Lombardia (Brianza) dove si è inserito attivamente nell’ambiente artistico milanese, sia come autore di opere figurative che, soprattutto, come cantante‐suonatore (chitarra)‐ compositore di canzoni popolari in dialetto pugliese. De Leo e suoi intraprendenti amici si sono riuniti come movimento (anni ’80) prima attorno alla rivista Osaon, poi alla Harta. Per loro un vero artista non si limita all’arte figurativa, ma spazia dall’arte musicale e alla letteratura; sta di fatto scrivendo un libro di cui ha letto diversi passaggi ,dai quali è emersa anche una sua attitudine al recupero dello “scarto” e la sua continua ricerca : l’artista deve dare indicazioni alla società.
De Leo, si è presentato prima come artista figurativo con una carrellata di tutte le sue fasi principali: ritratti (Figlio, Manzù, Pasolini ecc.), “Figure Amazzoniche”, “Grigi o macchine silenti”, “Paesaggi sonori”, “Punti ascensionali”, “Circuiti estatici”, “Lettera cosmica”, denominazioni fantasiose, spesso di gusto neo futurista.
Il Primo olio di gusto scolastico, realizzato a 16/17 anni: in un ambiente silenzioso, vagamente metafisico, un bambino mano‐nella‐mano della mamma, visti di spalle, e avviati in un ambiente agricolo innevato verso l’orizzonte lontano. Nell’opera sono già presenti i segni che diventeranno “archetipi” nel futuro dell’artista. Commentando il quadro l’artista ha affermato “mia madre aveva capito fin da allora che ero diverso” !? Con un linguaggio denso, figurativo e provocatorio ha tenuto vivo l’interesse dei presenti e ha provocato diverse domande alle quali ha risposto con pazienza e competenza.
Serve evidenziare che ha vissuto diverse fasi espressive, dalla tradizionale ad un pittura “piatta” quasi grafica, fino alla fase attuale, nella quale la sua “tavolozza” si è arricchita di componenti soprattutto meccanico‐elettronici recuperati nelle sue ricerche tra gli scarti della produzione industriale.
Due elementi figurativi, li potremmo definire “archetipi”, ricorrono spesso nei suoi lavori: “la figura del cono” , sinonimo di elevazione verso l’infinito e il cosmo , e le linee‐punti‐componenti ceramici dei circuiti stampati che lo richiamano alla natura ( lo stagno si assimila alla brina).
Con le sue ultime opere ha ricevuto premi e riconoscimenti anche internazionali. Per sua ammissione, non è ben accetto nel circuito dei critici e dei galleristi, un poco chic, in compenso è apprezzato dai piccoli e medi imprenditori in Brianza.
Il prossimo artista presentato in Associazione sarà un amico e collega di De Leo: Max Marra.

Fonte: http://www.asspaoloborsa.it/incontri-con-artisti.html



Mario De Leo suona “Zinnannà” allo Spazio Tadini, Milano